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Porto nelle mani della mafia, 24 condanne: 20 anni al nipote del boss
Condanne a pene comprese tra i 20 anni e i 4 mesi di reclusione sono state emesse dalla gup del Tribunale di Bari Antonella Cafagna per 24 persone, affiliati al clan Capriati di Bari, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, traffico e spaccio di droga, aggravati dal metodo mafioso e dall'uso delle armi, porto e detenzione di armi da guerra, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e continuate. Atri due imputati sono stati assolti. Stando alle indagini della Dda di Bari, il clan aveva assunto di fatto il controllo del servizio di assistenza e viabilità all'interno del porto di Bari.
Le condanne più elevate, a 20 anni di reclusione, sono state inflitte a Filippo Capriati, nipote dello storico capo clan Antonio, e al pregiudicato Gaetano Lorusso. Condanna a 16 anni per i pregiudicati Michele Arciuli (40 anni) e Pasquale Panza, a 14 anni per Pietro Capriati, fratello di Filippo, a 12 anni per Salvatore D'Alterio.
Il giudice ha rigettato la richiesta di risarcimento danni per la Cooperativa Ariete (che gestiva i servizi nel porto e di cui alcuni imputati erano dipendenti), mentre ha riconosciuto il risarcimento nei confronti delle altre parti civili costituite (Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale-Adsp Mam, Ministero dell'Interno, Agenzia delle Entrate e Associazione Antiracket Puglia).
Le indagini della Polizia, coordinate dal pm Fabio Buquicchio, hanno accertato anche che il gruppo criminale avrebbe obbligato i commercianti del mercato di Santa Scolastica e gli ambulanti della festa patronale di San Nicola del 2015 ad acquistare merce da fornitori amici, utilizzando la forza di intimidazione del 'brand Capriati', oltre ad occuparsi delle attività tipiche della criminalità organizzata: traffico di armi e droga, furti e rapine.
La sentenza è stata emessa al termine di un processo con il rito abbreviato. Contestualmente alla sentenza, il giudice ha rinviato a giudizio altri 9 imputati, tra i quali Sabino Capriati, figlio di Filippo, e ne ha prosciolti due al termine dell'udienza preliminare. Il processo nei loro confronti inizierà l'1 aprile 2020. -
Riunione Coordinamento Regionale FAI Antiracket Puglia per emergenza criminalità
Riunione Coordinamento Regionale FAI Antiracket Puglia per emergenza criminalità
L' escalation criminale e i fatti di cronaca nera che hanno interessato la Puglia e nello specifico nelle ultime settimane la città di Foggia e il barese hanno reso necessaria una riunione del coordinamento Regionale FAI Antiracket.
L' incontro si terrà martedì 21 gennaio con inizio alle 15.00 presso la sede regionale FAI in piazza Vittorio Emanuele a Molfetta.
Vi prenderanno parte il vice presidente nazionale il cavalier Renato de Scisciolo, il vice presidente nazionale di Avviso Pubblico, il dott Michele Abbaticchio, i referenti delle associazioni antiracket della regione, gli imprenditori foggiani che vogliono ribellarsi alla situazioni venutasi a creare.
Vista l' importanza e l' urgenza dei temi trattati presenzierà alla riunione la dottoressa Barone Rosa Presidente Commissione regionale di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità
Saranno quindi affrontati argomenti di estrema attualità che coinvolgono tutta la società civile che vuole ribellarsi al moltiplicarsi di questi fenomeni criminali che mettono a rischio la crescita della regione.
Per questi motivi la stampa tutta e gli organi di informazione sono invitati a partecipare attivamente.